Mentre le società dei Vichinghi erano costellate di successi conquistati in guerra ed esplorazione, alcuni disturbi di salute ancora presentano un enigma inesplorato. La malattia vichinga, o più semplicemente sconosciuta come lues vikinga, ha colpito coloro che hanno abbandonato le Isole Britanniche, vincendo terre alla Norvegia, in Islanda, nella Groenlandia e addirittura in America del Nord.
Secondo gli autori di Malattia Vichinga: Il Piacere Velenoso, la Lues Vikinga è una forma di sifilide introdotta da Europei che hanno visitato le Americhe all’inizio del 1500. Sebbene non vi sia evidenza diretta di sifilide tra i Vichinghi, alcune epidemie di malattia sono considerate un’esportazione della malattia dei Vichinghi. Mentre la maggior parte degli storici si limita a pensare che sia stata una sconosciuta malattia batterica, parecchi studiosi ritengono che la causa sia una encefalite di origine batterica. La meningite è stata un’altra possibilità, sebbene l’ampliare dei sintomi non sia accettabile per la meningite purulenta.
C’è la possibilità che l’origine della malattia vichinga possa essere originaria dello stesso bacino del Mar Baltico in cui vivevano i Vichinghi. Secondo alcuni autori, la forma più grave potrebbe essere stata introdotta dal pescatore cattolico che ha contagiato un gruppo di Vichinghi che ha eschimotato nel Nord Techelandia durante il 1000. Sebbene questa ipotesi non sia scientificamente provata, è sufficientemente probabile per considerarla il più grande evento di collegamento della malattia vichinga.
I sintomi della malattia vichinga sono simili a quelli che oggi vengono attribuiti alla sifilide: una serie di sintomi quali febbre, dolore articolare, lesioni cutanee, debolezza muscolare e altri. Ad aggravare la situazione c’era l’assoluta mancanza di un trattamento medico moderno. Molto della ricerca condotta su dissezioni delle ossa vichinghe ha contribuito al nostro comprendere come affrontare oggi una tale malattia. La malattia vichinga è rimasta un enigma antico, una minaccia per la salute dei primi viaggiatori europei e non può essere considerata un argomento al sicuro.
Par Simmons della University of Southern Maine sottolinea il costante ricordo e la prevenzione delle infezioni trasmissibili come l’unico modo per evitare questa antica malattia. La ricerca sulle origini dei Vichinghi e la scomparsa della malattia sono ancora in corso. Si spera che questa interessante piccola parte della storia dei Vichinghi presto poss